I disegni di Piero: alcune riflessioni dell’artista



I quadri che Piero ha realizzato sono stati il frutto della sua vena artistica in un decennio ben definito – dal 1970 al 1980 – anche se, parlando di “disegni”, i primi che Piero mostra con orgoglio sono gli schizzi dei modelli, dei capi che nel corso del tempo ha realizzato. Piero ha sagacemente commentato, sorridendo:
«Qualsiasi sarto è un buon artista… e, soprattutto, dev’essere in grado di riprendere e descrivere ciò che immagina. I disegni partono sempre dalla rappresentazione della realtà… o di come l’artista la vede e l’immagina!»
Dei quadri dipinti da Piero alcuni ritraggono nature morte, altri luoghi marini o campestri come pure persone; la sua produzione artistica si spinge ben oltre i quadri, trovando espressione anche attraverso disegni su anfore e orci in terracotta. La produzione artistica ha avuto il suo massimo splendore nel decennio precedente alla nascita della figlia; la motivazione di ciò è di semplice natura logistica:
«… la stanza che per tanto tempo aveva ospitato le numerose opere artistiche diveniva ora il luogo in cui poteva risiedere l’opera più importante della mia vita: la mia piccola Cristina.»
I primi quadri rappresentavano nature morte: numerosi disegni – raffiguranti frutta, ortaggi e fiori di stagione contenuti in vasi, coppe o cestini – che, una volta ultimati, disseminavano il salotto della Sartoria Cisternino così come l’abitazione di Piero. Durante la “lavorazione” i diversi disegni potevano essere facilmente collocati negli spazi casalinghi dedicati all’espressione dell’arte, in quella stanza artistica in cui, nei brevi momenti di relax, all’interno di un cantiere sempre aperto, Pierino si rifugiava per creare.



In seguito vennero i paesaggi marinari, campestri, collinari e di montagna. L’accogliente e variegata campagna toscana trovò un’ampia collocazione tra i dipinti di Piero: durante i fine settimana se ne andava alla ricerca di spazi soleggiati, di quella quiete che solo la dolce collina toscana è in grado di offrire.
Il prevalere di toni marroni rispetto ai verdi ci indica la stagione in cui i dipinti hanno preso forma nonché i luoghi e le località toscane prescelte.
Molti dei quadri ritraggono altri luoghi significativi per Piero, come la Chiesa di San Martino Montughi nella quale si sono celebrate le sue nozze o la baia di San Foca, vicino Lecce, località in cui Piero e la famiglia erano soliti trascorrere le vacanze estive, tornando così nella terra natale. Oltre all’azzurro intenso del mare, la torre saracena, visibile a distanza, e la tipica macchia mediterranea che costeggia il mare, suscitano una sensazione di forza riuscendo quasi a rendere percepibile il profumo dei capperi e dell’origano che cresce proprio nelle vicinanze della spiaggia.
Tra i dipinti di Piero, i ritratti si contraddistinguono per le linee dolci che disegnano i volti di giovani donne o giovani mamme coi propri figlioletti. In particolare, colpisce l’attenzione un ritratto raffigurante un giovane rannicchiato, capace di esprimere una spiccata ironia poiché il ragazzo, per dispetto, fa una linguaccia ben visibile a qualcuno che presumibilmente gli sta di fronte… ed ecco lo spirito allegro e canzonatorio tipico di Pierino farsi strada ed emergere anche dai suoi dipinti.