L’avvicinamento alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) consentì a Piero di aderire maggiormente alle iniziative volte a promuovere la cultura e la produzione artigiana di Firenze e inoltre gli consentì di ricoprire una serie di incarichi istituzionali all’interno della categoria professionale.
È nel 1969, durante il Congresso Regionale di Categoria, che Piero venne eletto Presidente della Categoria dei Sarti a livello provinciale, anche in conseguenza del fatto che l’allora Presidente decise di abdicare a favore di Piero, più giovane e pieno di idee, di nuovi propositi e progetti da realizzare, di grandi speranze. Si favoriva, in tal modo, la realizzazione di un “fronte unico con i sarti giovani della categoria”. Di fatto Piero poteva rappresentare un “grimaldello” di importanza strategica nell’accrescere il peso della categoria all’interno della CNA.
La rinascita di una categoria
L’avvento di Piero permise d’intessere una relazione con la Categoria dei Sarti dell’Artigianato Fiorentino; Associazione, quest’ultima, particolarmente forte e avanzata in loco e che da sempre ricopriva un ruolo significativo all’interno dell’artigianato della città. Riuscire ad unirsi voleva dire costituire un gruppo coeso e – seppur diviso da un punto di vista squisitamente sindacale – attivo in modo coerente e sinergico sul territorio. Ciò, in primis, avrebbe implicato “una diversa e più forte organizzazione nei confronti dei fornitori” per gestire in modo coordinato gli acquisti, per esempio attraverso il costituirsi di gruppi d’acquisto; in secondo luogo, avrebbe consentito di organizzare sfilate di moda durante le quali fosse possibile presentare modelli femminili e maschili realizzati dalle diverse sartorie, con tessuti forniti da diversi tessutai nazionali.
Interessante notare come gli stessi produttori, nell’intento di far conoscere i propri tessuti e l’assortimento degli stessi, si proponevano direttamente alla categoria sartoriale fiorentina sia per le forniture dei tessuti sia quali sponsor delle serate e delle sfilate.
Le sfilate venivano organizzate presso il Palazzo dei Congressi (circa duemila posti a sedere) e tutti i sarti della CNA e dell’Artigianato Fiorentino potevano offrire l’accesso ai propri clienti per assistere alla presentazione delle nuove collezioni per le stagioni successive, autunno-inverno e primavera-estate.
Le manifestazioni locali, realizzate nel quinquennio di presidenza di Piero, furono una decina e, oltre ad essere un importante veicolo commerciale, rappresentarono un significativo viatico relazionale e di immagine a livello locale con Istituzioni Comunali e Regionali nonché con i mezzi di informazione a livello nazionale e locale, quali la RAI e i quotidiani fiorentini “La Nazione” e “La Città”.
Il ruolo di Presidente in un periodo assai florido per il territorio, considerando soprattutto il significato che la moda avrebbe avuto per Firenze, implicò un costante avvicinamento di Piero al settore del fashion e l’approfondimento di conoscenze circa procedure, persone, modus operandi e luoghi in cui enti, istituzioni e manifestazioni, a diverso titolo, coinvolgevano la sua categoria di appartenenza. In altre parole, Piero divenne “motore e ingranaggio” di un connettivo industriale e politico del territorio fiorentino, e ciò voleva dire entrare a far parte anche del Centro di Firenze della Moda Italiana – fautore di ciò che in seguito si sarebbe tramutato in Pitti Immagine e nelle numerose manifestazioni che oggi costituiscono un fiore all’occhiello della città di Firenze.
Dalla categoria sartoriale alla federazione abbigliamento
Nel 1982 Piero venne eletto alla Presidenza della Federazione Abbigliamento della CNA; egli stesso commenta ciò che lo spinse ad accettare l’incarico:
«Da questa posizione la visuale era molto più ampia e maggiormente dedicata alla moda.»
La Federazione consentiva a Piero di divenire membro attivo del Centro Moda di Firenze, riuscendo con ciò ad avere libero accesso a sfilate, mostre, fornitori, aziende e tutto ciò che era collegato al settore dell’abbigliamento.
Numerosi incontri e moltissime riunioni venivano organizzate nell’ambito della Federazione per fornire ai più giovani, e meno esperti, indicazioni su tendenze della moda, evoluzione di linee, tessuti e colori e per far sì che si accrescesse lo scambio di idee ed esperienze tra i più “vecchi” ed esperti del settore.
Questi incontri erano sovente forieri di decisioni su eventuali inviti rivolti ad esperti di taglio, cucito, tessuto, colore e così via; molti tecnici ed esperti “di alto livello” vennero coinvolti nell’attività della Federazione.